“Ad un’Europa forte serve un’agricoltura forte – ha dichiarato Giovanni Arretini, Presidente della Confederdia (Confederazione Italiana dei Dirigenti, Quadri ed Impiegati dell’Agricoltura).
“Questa pandemia sta riportando l’agricoltura al centro della vita sociale ed economica del Paese e gli agricoltori hanno riacquisito la responsabilità e l’onore che forse non gli erano stati riconosciuti appieno negli ultimi anni.
“Chi lavora in campagna, nonostante il bombardamento giornaliero dei media sulla pericolosità del virus, è assoggettato a politiche di sicurezza e rispetto di una corretta esecuzione del lavoro, fondamentale per produrre e distribuire cibo di qualità sulle tavole di milioni di persone, adottando tutte le misure a salvaguardia della propria salute.
“Ora però serve un passo ulteriore per affrontare una crisi che non ha precedenti. La Commissione europea ha appena approvato una “Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce uno strumento europeo di sostegno temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione in caso di emergenza (SURE) a seguito dell’epidemia di COVID-19″.
“La proposta della Commissione, che avrà carattere temporaneo, dovrà essere approvata in tempi brevi dal Consiglio dei Ministri della UE. È uno strumento che nell’immediato dovrebbe far fronte alle conseguenze della pandemia da coronavirus.
“Il nuovo strumento – ha continuato Arretini – ha una durata ed una portata limitate a quanto necessario per far fronte alle conseguenze della pandemia di coronavirus. Fornirà assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti, concessi dall’UE agli Stati membri a condizioni favorevoli ed ha lo scopo di ridurre il più possibile la disoccupazione strutturale, facendo sì che i lavoratori possano mantenere il loro posto di lavoro e che le imprese possano continuare ad operare durante la crisi. Sarebbe un passo importante per iniziare a dare risposte alle richieste di aiuto del mondo del lavoro in generale e agricolo in particolare.
“È un primo passo a cui speriamo ne seguano altri più organici, ma che può dare una prima importante risposta per mantenere quel rapporto di fiducia produttore/cliente come buona parte dell’agricoltura italiana ha sempre fatto – ha concluso Arretini.
BENE PAROLE MATTARELLA RIVOLTE ALL’EUROPA
“Esprimo gratitudine e riconoscenza al Capo dello Stato Sergio Mattarella per le ferme parole rivolte all’Europa – ha dichiarato Giovanni Arretini, Presidente della Confederdia (Confederazione Italiana dei Dirigenti, Quadri ed Impiegati dell’Agricoltura).
“L’emergenza in cui ci troviamo, oltre al bisogno immediato di predisporre tutte le strategie mediche opportune per rallentare e porre fine all’epidemia, ci obbliga a riflettere fin d’ora sul dopo.
“Andranno ripensate le politiche comunitarie, andranno effettuati interventi strutturali sul nostro modo di vivere, sulla complessità della nostra vita di relazione. Andranno messe in campo risorse straordinarie, perché non è più il caso di ragionare soltanto con i numeri, ma credo sia venuto il momento di mettere i cittadini al centro della nostra politica.
“E bene ha fatto il nostro Presidente Mattarella – continua Arretini – ad augurarsi «che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa».
“I nostri lavoratori, e penso in particolare ai tantissimi dirigenti, quadri ed impiegati delle aziende agricole, che in questi giorni si prodigano per portare sulle tavole degli italiani beni di prima necessità – ha concluso Arretini –, hanno il diritto di vedere riconosciuto il frutto del loro lavoro. Le persone, i lavoratori, devono sentirsi cittadini al centro di un’Europa dei diritti e della dignità”.
CORONAVIRUS: DA MALTEMPO POSSIBILE COLPO DI GRAZIA A NOSTRA AGRICOLTURA
“È un’emergenza nell’emergenza. Le nevicate e relative gelate di questi giorni potrebbero dare il colpo di grazia alla nostra agricoltura – ha dichiarato Giovanni Arretini, Presidente della Confederdia (Confederazione Italiana dei Dirigenti, Quadri ed Impiegati dell’Agricoltura).
“Non c’è pace per le aziende agricole, sull’altalena delle calamità e già alle prese con le ripercussioni dell’emergenza Covid-19. Si teme per le colture orticole, per i mandorli, i peschi, i ciliegi e le varietà precoci di uva da vino e da tavola.
“Sono in pericolo anche gli ulivi; dovessero abbassare ancora le temperature si configurerebbe lo scenario del 2018, quando il freddo compromise la campagna olivicola.
“Tutto ciò dimostra che non c’è più tempo da perdere e occorre garantire polizze agevolate che coprano tutti i rischi legati alla particolarità dell’agricoltura, che è e rimarrà una fabbrica a cielo aperto. Credo – ha continuato Arretini – che l’Europa possa fare di più in questo senso, per rendere l’agricoltura più competitiva in termini di quantità e di qualità, anche per respingere politiche economiche aggressive di paesi extracomunitari.
“Tutti i lavoratori impiegati nelle aziende non si stanno risparmiando, in questo periodo di grande sofferenza, per far giungere quotidianamente sulle tavole degli italiani i prodotti della nostra terra, con grande sacrificio, ma con grande professionalità.
“Accolgo quindi con soddisfazione – ha concluso il Presidente Confederdia – la notizia che il C.d’A. della Fondazione Enpaia ha deliberato la sospensione del versamento della contribuzione dovuta da tutti i datori di lavoro agricoli per i dirigenti, i quadri e gli impiegati, in scadenza nel periodo che va dall’8 marzo al 30 settembre 2020. È un aiuto importante ed un segnale di grande solidarietà che il nostro Ente di previdenza dà alle aziende, ai lavoratori e alle loro famiglie.
BENE CURA ITALIA, MA DECRETO APRILE AMPLI SOSTEGNO ALLE IMPRESE
“Il perdurare dell’emergenza Covid-19 in Italia e la sua diffusione a livello globale sta creando notevole difficoltà all’intero comparto della filiera agroalimentare con la inevitabile contrazione dei consumi, per la chiusura dei pubblici esercizi e per le gravi ripercussioni anche sull’export delle nostre eccellenze agroalimentari – ha dichiarato Giovanni Arretini, Presidente della Confederdia (Confederazione Italiana dei Dirigenti, Quadri ed Impiagati dell’Agricoltura).
“In questi giorni di grave incertezza è fondamentale l’impegno di tutti per non creare allarmismo ed affrontare con grande senso di responsabilità la difficile strada per il recupero innanzitutto della salute dei cittadini, della coesione sociale ed una saldezza economica, oggi messa a dura prova.
“Credo che il decreto “Cura Italia” sia un primo passo importante – ha proseguito Arretini – ma siamo obbligati a guardare al futuro affinché le istituzioni italiane e europee mettano in campo risorse straordinarie a favore dei lavoratori e delle imprese. L’ulteriore decreto annunciato per aprile dovrà ampliare il sostegno alle imprese con provvedimenti specifici soprattutto per quei settori, quali il florovivaismo e l’agrituristico, che occupano migliaia di lavoratori e su cui più pesantemente è scesa la crisi. In questo senso gli strumenti della bilateralità possono diventare un valido contributo volto al superamento di questo particolare difficile momento. Dalle crisi si esce rafforzati lavorando tutti insieme, ognuno per le proprie competenze, per garantire salute, sicurezza e dignità dei lavoratori e delle loro famiglie.
“Per questo – ha concluso Arretini – ho molto apprezzato l’iniziativa della Ministra Bellanova che ha sollecitato un intervento straordinario del Governo per far fronte alla perdita di almeno 300 milioni di euro delle aziende agricole, floricole e dell’agriturismo.
DECRETO “CURA ITALIA” PASSO IMPORTANTE PER MONDO PRODUZIONE E FAMIGLIE
“Il Decreto “Cura Italia”, appena varato dal Consiglio dei Ministri, è un primo importante atto per porre un argine alla emergenza del Covid-19 – ha dichiarato Giovanni Arretini, Presidente della Confederdia, Confederazione Italiana dei Dirigenti, Quadri ed Impiegati dell’Agricoltura.
“Lo stanziamento di 25 miliardi, di cui 10 per il sostegno all’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito, non sarà forse sufficiente, ma è comunque un passo importante per tutto il mondo produttivo ed un concreto aiuto alle famiglie in questo momento di grossa difficoltà per l’intera nazione.
“In questa circostanza non servono polemiche; si lavora tutti insieme, con grande senso di responsabilità e senza farsi prendere da inutili isterismi, come del resto gli italiani stanno dimostrando in queste ore di grande solidarietà. Pensiamo soltanto – ha proseguito Arretini – all’immenso ed eroico lavoro che i medici e tutti gli operatori sanitari stanno svolgendo, mettendo in più di un caso in pericolo la loro stessa salute, e ai quali va tutto il nostro doveroso riconoscimento.
“L’estensione della cassa integrazione in deroga a tutti, anche a chi ha un solo dipendente, può dare un aiuto concreto a molte aziende agricole che dall’inizio della pandemia hanno visto diminuire drasticamente il proprio volume d’affari. Il settore agroalimentare è in prima linea per approvvigionare i mercati di tutto il territorio nazionale e quindi un sostegno concreto – ha concluso il Presidente della Confederdia – deve venire dal Governo, ma anche dall’Europa, da cui ci attendiamo politiche economiche più flessibili.
PIANO TRIENNALE CONTRO LO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO
Il Presidente di Confederdia Giovanni Arretini plaude all’approvazione del Piano triennale 2020 – 2022 di contrasto allo sfruttamento lavorativo.
“È un progetto ambizioso e coraggioso, che ha visto per la prima volta riuniti allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni, parti sociali, enti locali e forze dell’ordine – ha dichiarato Arretini – che hanno concorso, con dedizione e competenza, ognuno per la propria parte, alla stesura finale del Piano”.
“I prossimi tre anni saranno importanti per dare attuazione alla Legge 199/2016. Le strategie di contrasto al caporalato, che vanno dalla prevenzione alla vigilanza, dalla protezione e assistenza alla reintegrazione socio-lavorativa, serviranno a garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori vite più dignitose e condizioni economiche adeguate. Con l’impegno di tutti – ha concluso Arretini – si arriverà ad estirpare questo odioso fenomeno che lede i diritti fondamentali delle persone e danneggia tutte quelle aziende che invece lavorano con serietà ed impegno nella legalità”.